Spiritualità e natura

Azioni possibili che si propone l'ecosistemica spirituale
L'ecosistemica spirituale è un sistema di pensiero: non richiede azioni drastiche o violente né dimostrazioni plateali. S'ispira a un’ecologia profonda, si propone come alternativa alla radicalità del pensiero ed intacca gli attuali fondamenti culturali, non interessano azioni fanatiche o di rottura.
E’ probabile che l’azione ecosistemica spirituale, impostata senza modifica del pensiero generale, comporti solo vantaggi limitati nel tempo e non riesca ad evitare un successivo collasso del Pianeta. Comunque, in questo mondo dominato dalla religione industriale-tecnologica, anche la posizione “di superficie” è assai utile, soprattutto per salvare almeno isole di Natura e per guadagnare tempo, dando così qualche possibilità di diffusione a filosofie naturali più profonde.
In senso più ampio le tecniche e gli strumenti che potremmo utilizzare per arrivare a condurre la nostra evoluzione verso la strada più corretta e rispettosa dello spirito umano prevede che sia più importante il fine a cui tutta l'umanità tende e cioè alla capacità di creare percorsi che permettano di far sperimentare, a individui e gruppi, un più profondo senso di connessione con la dimensione naturale e di integrità personale. Attualmente i campi di applicazione dell’ecosistemici sono i seguenti:

• in ambito psicologico, per facilitare il processo di crescita personale e la scoperta di parti dimenticate di sé, più facilmente ascoltate in contesti diversi da quelli urbanizzati: nel silenzio dei boschi e nella vitalità degli elementi naturali;
• in ambito educativo, per vivificare l’educazione ambientale coinvolgendo la dimensione sensoriale, emotiva e immaginativa del bambino, che impara a conoscere il suo mondo interiore mentre si affaccia a quello esteriore;
• in ambito organizzativo, per attivare nei gruppi relazioni di qualità, collaborazione, risposte creative al cambiamento, valorizzazione delle singole parti per l’evoluzione dell’insieme. In ambito aziendale si traduce in un allenamento alla gestione consapevole delle dinamiche relazionali e alla promozione di strategie di collaborazione e co-creazione.

IL CONCETTO DI SPIRITUALITA'
Prima di ogni altra cosa andiamo a vedere cosa si intende per spiritualità e lo facciamo grazie a Wikipedia
La spiritualità, termine che riguarda, a grandi linee, tutto ciò che ha a che fare con lo spirito, ha svariate accezioni ed interpretazioni. Esso può arrivare ad includere la fede in poteri soprannaturali (come nella religione), ma sempre con l’accento posto sul valore personale dell'esperienza. Il significato più semplice di spiritualità è l'idea che oltre alla materia visibile esista un livello spirituale di esistenza, dal quale la materia tragga vita, intelligenza o almeno lo scopo di esistere. Non essendo materiale, questo mondo spirituale è del tutto al di fuori da ogni indagine fatta con mezzi materiali ed è quindi totalmente astratto, circoscritto alla mente, che è l'unica facoltà umana che lo può investigare. Spesso i termini "religione" e "spiritualità" vengono trattati come sinonimi, il che è alquanto impreciso, dato che anche alcuni non credenti rivendicano una propria dimensione spirituale.

Sempre Wikipedia ci viene in aiuto sull'Eco-psicologia dalla quale l'ecosistemica spirituale ha tratto ispirazione:
L'ecopsicologia nasce in California all’inizio degli anni ‘90 a partire dalla constatazione di una correlazione esistente tra il crescente disagio esistenziale, individuale e sociale, e l’aumento del degrado ambientale, parallelo al rapido processo di urbanizzazione che ha cambiato radicalmente stile di vita e abitudini di una grande parte della popolazione mondiale.
La perdita di connessione con l’ambiente naturale viene considerata come una rilevante causa di malessere psichico e l’impegno dell’ecopsicologia diventa quello di favorire la riconnessione con quanto dimenticato, o rimosso dalla modernizzazione, per integrare l’eredità del passato con i traguardi presenti e le sfide future.

«  La ‘brutta’ situazione ‘in’ cui mi trovo forse non riguarda soltanto un umore depresso o uno stato mentale ansioso; forse ha a che fare con il grattacelo per uffici, chiusi ermeticamente, nel quale lavoro, con il quartiere dormitorio nel quale abito, o con la superstrada sempre intasata sulla quale vado e torno fra i due luoghi.
James Hillman, Politica della bellezza »


La prima applicazione pratica dell’ecopsicologia è in ambito psicologico, con l’utilizzo di un contatto diretto con la natura per la scarica di tensioni, il rilassamento, l’introspezione. Ma assume presto una connotazione più ampia proponendosi come sostegno all’educazione ambientale e all’ambientalismo per stimolare sensibilità ecologica attraverso un coinvolgimento sul piano emotivo:

«  Insita nella natura umana - spiega - c'è un amore per la natura e un senso di connessione con l'ambiente, un bisogno della vicinanza di altri esseri viventi che ha le sue radici nel nostro patrimonio genetico. I nostri antenati hanno vissuto per milioni di anni mantenendo uno stretto contatto con la natura che li circondava, e rispettandone i ritmi; non è pensabile che poche migliaia di anni - in termini evolutivi, un periodo di tempo brevissimo - siano bastati a fare piazza pulita di un'esperienza tanto radicata.
Edward Wilson, Biofilia »


L’ecopsicologia è complementare alla psicologia ambientale che indaga gli aspetti cognitivi attraverso i quali vengono percepiti i diversi ambienti e studia il tipo di relazione ambiente esterno, la sua rappresentazione interiore e il comportamento che ne deriva. E’ a partire dalle conclusioni raggiunte da questi studi che l’ecopsicologia interviene con proposte terapeutiche ed educative volte a favorire la riconnessione tra uomo e ambiente.
L’ecopsicologia diventa una disciplina trasversale in cui interagiscono due professionalità apparentemente distanti, come la psicologia e l’ecologia, con beneficio di entrambe: il contatto con la natura favorisce il benessere psicologico e una maggior attenzione alla propria interiorità, a sua volta, permette di mettere in luce l’innato senso di appartenenza alla dimensione naturale, generando così a livello individuale il desiderio e il piacere di avere cura dell’ambiente e su un piano sociale la spinta verso una politica di sviluppo sostenibile.
Oltre a essere una disciplina pratica, l’ecopsicologia ha una forte componente antropologica e filosofica. A partire dallo studio comparato di culture passate e presenti, mette in luce, in ogni diversa società, i parallelismi tra la qualità di relazione con la natura e i valori sociali messi in atto. Dalla culture native l’ecopsicologia recupera una visione unitaria dell’uomo e del suo ambiente e si fa promotrice di un cambiamento paradigmatico mettendo in discussione la visione antropocentrica a favore di una visione ecocentrica in cui l'attività umana si inserisce nel contesto ecosistemico. L'ecopsicologia promuove una grande fiducia nelle potenzialità ecosostenibili della tecnologia, è post-industriale, non anti-industriale, nel suo orientamento sociale.